La gabbia per uccelli negli ultimi anni è tornata di moda tra le decorazioni d’interni e negli eventi, soprattutto nel matrimonio.
Ma dietro questa decorazione si nasconde una metafora profonda.
In un articolo intitolato “A Gothic Bird Cage” del ricercatore americano Richard H. Randall su un Bollettino d’Arte del Metropolitan Museum pubblicato negli anni ’60 si trova la storia curiosa della gabbietta per uccellini.
La gabbia per uccelli si trova raffigurata per la prima volta su vasi dell’antica Grecia risalenti al V-VI sec. a.C..
Successivamente, la gabbietta ricompare in forma artistica in un sarcofago paleocristiano del cimitero del Vaticano. La tomba è stata volutamente strutturata a forma di gabbia con un uccello seduto in cima proprio a significare la liberazione dell’anima del defunto dalla sua prigione terrena (corpo) con la morte.
La metafora della gabbia per uccelli da allora è intramontabile. Ancora oggi, in occasione di celebrazioni ufficiali e religiose, si svolge il rituale della liberazione di uccelli dalle gabbie. Atti metaforici per augurare nuova vita, liberazione, rinascita e resurrezione.
In epoca medievale le gabbie per uccelli diventano elementi decorativi. Legno e vimini erano i materiali più comuni utilizzati per realizzarle. Le gabbie avevano forma conica o rettangolare e venivano vendute dai venditori ambulanti lungo le strade.
Tra il ‘300 e il ‘400 le gabbiette per uccelli divennero popolari nei palazzi di corte. Carlo V di Francia aveva gabbie per uccelli decorative realizzate in oro e argento, piene di uccelli di smalto, metalli preziosi e gemme.
Questi minuti uccellini venivano delicatamente profumati e le gabbie appese negli armadi e nelle camere dei palazzi come decori e profumatori. Gabbiette in ferro erano comuni anche nei palazzi di Luigi XI e Isabella di Baviera.
Oggi la gabbietta per uccellini trova molta fortuna come decorazione in occasione di eventi, celebrazioni e matrimoni. Un modo romantico ma anche sofisticato per augurare ad una coppia la migliore rinascita spirituale in una nuova insieme. Purché vi ricordiate di lasciare la porta della gabbietta… Aperta!